martedì 3 luglio 2012

Il Regno di Me

C’era una volta (e c’è ancora), in un posto senza luogo e senza tempo, un posto chiamato Regno di Me. Il suo territorio comprendeva montagne, pianure e laghi; era abitato da migliaia di specie diverse di animali e vi si potevano trovare piante rare e magiche. Tuttavia, ad una prima occhiata, sembrava lo si potesse percorrere in cinque passi.
L’attuale sovrano del Regno di Me è l’Emisfero Sinistro, un Cavaliere serioso e intransigente, sempre pronto ad emanare nuove regole e leggi; egli riesce ad ammantare tutto di tristezza e di paura, e il Regno sembra avvolto da una nube grigia e fosca.
Queste considerazioni erano il fulcro dei pensieri mattutini della Principessa Sasi. Chiusa nella sua torre, con la dama di compagnia, la menestrella e ben poca altra compagnia, ella rifletteva sulle cause che avevano portato alle lotte attuali.
Narra la leggenda che, nei primi tempi del Regno, il sovrano fosse l’Emisfero Destro. Gli abitanti erano sempre felici, amavano ballare e cantare, vestivano di vesti colorate e i loro capelli erano acconciati in fogge bizzarre e sempre originali. Le arti e i mestieri di ogni tipo venivano svolti con creatività e i bimbi crescevano senza alcuna paura del futuro.
Sembrava alla Principessa Sasi che, ad un tratto, ci fosse stato un colpo di Stato e che l’Emisfero Sinistro avesse preso il potere senza una vera volontà da parte degli abitanti del Regno. Forse di colpo, o forse progressivamente, il Regno si era impoverito e gli abitanti erano diventati tristi, le loro vesti scure e le acconciature banali e senza alcuna vita. Le arti erano state bandite e ogni tipo di mestiere veniva svolto all’insegna del pragmatismo, con una seriosità eccessiva anche per gli atti più banali. Da allora, la Principessa Sasi si era chiusa nella sua torre e lentamente aveva abbandonato le passeggiate, le arti e la compagnia delle altre persone. Le sembrava che la tristezza fosse entrata lentamente nella sua vita e che si fosse poi impadronita anche del suo corpo e del suo cuore. Nel tempo, questa tristezza si era tramutata in preoccupazione e poi in paura.
Una notte, dalla finestra della sua torre, aveva sentito un canto melodioso e ne fu talmente affascinata da spingersi ad uscire nel giardino del castello. Fu così che incontrò il Destro, l’ex sovrano del Regno. Le sue vesti erano di seta colorata e un sorriso gaudente gli faceva splendere il viso. La Principessa ascoltò il canto e se ne commosse, ma non ebbe il coraggio di parlare all’affascinante Cavaliere.
Sapeva, tuttavia, che niente sarebbe più stato lo stesso da allora in poi.

2 commenti:

  1. Sapeva, tuttavia, che niente sarebbe più stato lo stesso da allora in poi.

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